mercoledì 21 maggio 2014

Seconda puntata del primo incontro pratico per insegnanti d’italiano LS


Continuiamo con il nostro racconto di ciò che abbiamo visto e udito al convegno organizzato dall’EIM di Barcellona, Primo incontro pratico per insegnanti d’italiano LS.

Di questa seconda puntata se ne occupano Antonietta Vinciguerra e Adriana Calise che riassumono due interventi, entrambi centrati sulle ICT, 
il primo di Ana Alfaro, Questa stanza non ha più pareti: applicazioni web 2.0 nella didattica dell’italiano. 
Il secondo di Marcello BelottiClaudia Mussano: TIC e suggestioni culturali dal Bel Paese.



Antonietta inizia con l’intervento di Ana Alfaro, Questa stanza non ha più pareti: applicazioni web 2.0 nella didattica dell’italiano. 

Il workshop con Ana Alfaro è partito da una semplice considerazione: se è vero che internet ha eliminato gli spazi fisici, vuoi vedere che Gino Paoli già negli anni ‘60 era un precursore del web 2.0?!?  Scherzi a parte, è chiaro che la rete ha cambiato le nostre vite, ma è anche vero che rende possibile mettere in atto facilmente un apprendimento di tipo costruttivista. 

Gli scenari di apprendimento sono importanti per ampliare lo spazio di classe potenzialmente all'infinito, uno spazio in cui gli alunni non sono da soli, semplicemente sono senza l’insegnante e così possono diventare autonomi, rinforzando un atteggiamento propositivo.
Il tempo ha dimostrato che la Lim (lavagna interattiva multimediale) è stata ormai superata, in quanto con i programmi e le app più recenti basta un pc e un proiettore o un telefonino.
Vediamo, quindi, come usare in classe alcuni strumenti presenti sul web e come trarne i maggiori benefici, sia per noi che per i nostri alunni.
 
Facebook
Può essere usato sia come semplice mezzo di informazione (orari, esami, avvenimenti personali, proposte culturali, ecc.) ma anche per lo svolgimento di attività scritte, che poi vengono corrette nei commenti (in maniera pubblica o privata), oppure pubblicando il link ad una pagina di esercizi strutturati da svolgere. 
Questa rete sociale permette facilmente di tenere d'occhio più gruppi di studenti e di interagire con loro e tra di loro.
Ana ha sottolineato l’importanza di una corretta gestione dell’errore, poiché in un apprendimento via Facebook, è più rilevante la partecipazione che la correzione, che va fatta soprattutto in classe.
Di certo, il commento spontaneo e frequente dell’insegnante ci permette di diventare anche tutor online, anche se per assumere questo ruolo sono necessarie delle competenze specifiche. Inoltre, nelle attività didattiche per progetti, Facebook diventa una specie di forum per gestire il progetto.
È particolarmente utile, quando si aprono gruppi o profili su Facebook, usare un indirizzo gmail a parte, per poter gestire diverse applicazioni con un unico indirizzo.
 
Padlet
Si usa come una lavagna in classe, in cui diverse persone possono lavorare autonomamente o in maniera collaborativa in gruppo. Con Padlet possiamo inserire testi (e verrà salvato il link), allegare immagini, ecc.
 
Ana ci ha mostrato come, ad esempio, lei usa Padlet con la cartina geografica dell’Italia insieme ad un audio tratto dalla trasmissione Onda verde, per far individuare agli studenti le zone interessate da vari fenomeni:
 
Cartina
 

in tal modo, gli studenti possono trasformare l’input uditivo che loro ricevono in azione, ripassando anche la geografia italiana.
Un ultimo uso di Padlet che Ana ci ha illustrato prevede la creazione di un vero e proprio "museo personale" da esporre oralmente a lezione
 
Ana



Bene, ed ora è il turno di Adriana Calise a raccontarci l’intervento di  
Claudia Mussano e Marcello Belotti: TIC e suggestioni culturali dal Bel Paese.

Questo workshop ha avuto il merito di offrire ai suoi partecipanti esempi pratici di come sia possibile coniugare elementi solo apparentemente distanti, quali nuove tecnologie e cultura.
Claudia e Marcello, infatti, ci hanno presentato alcuni dei lavori prodotti dai loro studenti, come ad esempio la wiki Ci mangiamo Arcimboldo!, in cui i quadri del pittore rinascimentale forniscono gli ingredienti per la creazione di videoricette;
o il blog Parlami d’amore,  progetto plurilingue per il liceo italiano di Barcellona sulle parole d’amore da utilizzare per la scrittura cooperativa di una poesia.
 
Questi esempi sono stati lo spunto per una rapida rassegna su alcune nuove applicazioni che riportiamo qui di seguito. Non avendo affatto la pretesa di essere esaustive in questo spazio, vi invitiamo a sperimentarle in classe e a farci sapere la vostra opinione.
 
Voki per creare Avatar con voce (es. presentazione degli alunni) http://www.voki.com
 
Goanimate http://goanimate.com o il più semplice Dvolver per creare video, film e cartoni http://www.dvolver.com/moviemaker/make.html
 
Animoto per creare brevi video con musica e testo (es. pubblicità) http://animoto.com
 
Wordle per creare nuvole di parole http://www.wordle.net o  
   PicLits per creare Inspired Picture Writing (o mappe semantiche) http://www.piclits.com/compose_dragdrop.aspx
 
BombayTV per creare sottotitoli per video stile Bollywood http://www.grapheine.com/bombaytv/
 
Insomma, tutte queste applicazioni altro non sono se non strumenti al servizio della creatività dell’alunno, favorendo il lavoro collaborativo e project based, il cui risultato finale sarà un prodotto che proietterà i nostri studenti fuori dalla loro aula.
 
Alcuni riferimenti bibliografici:
 
- La presentazione di Claudia e Marcello: TIC e suggestioni culturali dal Bel Paese

- Marcello Belotti, Claudia Mussano: TIC y Mucho Más: Dos Experiencias Innovadoras de Enseñanza Del Italiano (2013)

- Aprendre Llengües, blog del prof. Enric Serra i Casals






1 commento :

Antonella Berriolo ha detto...

Grazie ragazze per il riassunto. Ho visto la presentazione di Ana Alfano, che mi è piaciuta molto, ma per mancanza di doti di ubiquità non avevo potuto seguire quella di Claudia Mussano e Marcello Belotti. Vedo che è stata molto interessante anche quella (e grande lavoro il wiki del corso alla Eoi)

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